giovedì 3 marzo 2011

Umberto Falsonesi

Dopo Cancronesi coniato dal famoso comico genovese ecco l'altro plausibile soprannome per Umberto Veronesi, "Falsonesi" perchè le cose che dice corrispondono ad una serie di cazzabubbole appiccicate una con l'altra che nulla hanno da spartire con la realtà, falsità senza capo nè coda, intellettualmente scorrette e scientificamente non provate. Delle autentiche cazzate, insomma. Ad una recente intervista a La Stampa afferma per giustificare il nucleare: "C'è uranio anche in un bicchiere d'acqua". La frase denota una certa ignoranza, come dire che una centrale nucleare è sicura come bere un bicchiere di acqua. Continua dicendo che a Cernobil avevano sbagliato tutto, erano incompetenti, neppure il direttore era esperto del nucleare... a me invece sa tanto che a Cernobil vi era il fior fiore di ingegneri, fisici e matematici. Che hanno sbagliato qualcosa, ma sappiamo tutti che l'errore è insito in qualunque attività umana. "Voglio assicurare i cittadini che non corrono rischi"... certo... come no... con l'immondizia pura e semplice a Napoli i casi di tumori sono aumentati esponenzialmente senza che le ASL battano ciglio... sì, vediamo cosa succede con il nucleare.

Il curioso anziano continua il suo ragionamento volgar-popolare: «Ma voglio dire che spesso la paura è frutto di ignoranza. Sono timori vaghi, confusi, sui quali giocano alcuni movimenti politici. Il risultato? Non si possono usare gli Ogm, non si fa la Tav, si bloccano i termovalorizzatori... ». Messaggio trasmesso: gli OGM fanno bene, i termovalorizzatori sono una toccasana per i polmoni, la TAV è essenziale per il trasporto. Se anche fosse (ammesso e non concesso)... cosa c'entra? Veronesi avrà una laurea anche in ingegneria genetica (per gli OGM), ingegneria dei trasporti (per la TAV) e... chisà, questo arzillo vecchietto la sa lunga, forse ha preso più di una laurea... (al CEPU?).

Alla fine conclude dicendo «Le rispondo con una battuta. Se dovessero prevalere i contrari, io avrei più tempo libero per dedicarmi alla famiglia e ai miei interessi. Peccato che a rimetterci sarebbe il Paese». Ecco bravo, va ai giardinetti e pensa ai nipotini invece di occuparti del futuro dell'Italia di cui tu, vista la tua veneranda età, non farai parte.


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