giovedì 20 agosto 2009

Un nuovo 11 settembre che colpirà Internet



Ho sognato un nuovo 11 settembre, per internet. Qualche non meglio identificato terrorista entrerà nei sistemi di qualche ospedale, di qualche banca o di un qualche altro punto strategico e causerà danni enormi, in termini economici e forse anche di vite umane.

Unica soluzione: una nuova regolamentazione, regole più rigide per il web e alla fine della fiera, il controllo della rete. Un pò come è avvenuto per l'11 settembre: i cittadini hanno pagato con parte della loro libertà una maggiore "sicurezza". Sicurezza e protezione da chi? I talebani, un gruppo di pecorai che praticano ancora l'economia di sussistenza (pecore ma anche capre). Intanto anche Zichichi ci si mette: afferma che "Oggi su internet, senza alcuna forma di controllo, possono attribuirmi frasi che non ho mai pronunciato. Ecco perche' e' necessaria una regolamentazione del sistema". Cosa? Che vorrebbe dire questo tizio? Arrogandosi quale diritto parla? Se ha subito dei torti perseguibili denunci chi ha commesso il fatto e non si permetta di sparare su "Internet". Altrimenti farebbe meglio a stare zitto.

Ecco, piano piano verrà gettato discredito su Internet, l'unica fonte di informazioni - almeno sino ad ora - davvero imparziale e democratica, dove chiunque può esprimere il suo parere e può leggere quello di altri. Un nuovo 11 settembre, ma questa volta non saranno grattacieli a crollare ma solo i server di potenti istituzioni, attaccati da terroristi informatici.

Questa volta saranno ancora i talebani a condurre questo attacco web-informatico? Certo, dopo aver munto il latte dalle loro capre si collegheranno ad internet e metteranno sotto-sopra il sito della Nasa. Nuove regole per tutti, Internet allora, diventerà davvero un luogo sicuro.


lunedì 10 agosto 2009

La magnitudo di Wikipedia


In questa simpatica penisola dove viene falsato di tutto, dalle mozzarella di bufala ai processi in tribunale ed i rispettivi testimoni (ogni riferimento al caso Berlusconi-Mills è assolutamente non casuale) l'unica fonte attendibile risulta essere Internet, fino a quando il d'alia di turno non imbavagli anche questa.

Una polemica, ora quasi caduta nel dimenticatoio, riguardava la magnitudo del sisma del 6 aprile.

Perchè tanto cipiglio per un numerello? Che importa se è stata 5.8 oppure 6.3?

Per denaro: la legge infatti prevede un risarcimento del 100% nei casi di terremoto con intensità superiore ai 6 gradi Richter.

All'Ingv lestamente hanno cercato di chiarire il malinteso...

http://portale.ingv.it/primo-piano/archivio-primo-piano/notizie-2009/terremoto-6-aprile/nota-sulla-magnitudo

In poche parole viene fatto questo distinguo: la magnitudo che "conta" è quella Momento, e non quella Richter.

Allora, da buon segugio, sono andato a vedere la differenza:

http://en.wikipedia.org/wiki/Richter_magnitude_scale

http://en.wikipedia.org/wiki/Moment_magnitude_scale

Le due scale possono differire.. ma, come si evince dalla tabella, i risultati non dovrebbero differire di molto per magnitudo prossime a 5.

E allora?

Almeno Wikipedia rende giustizia:

http://en.wikipedia.org/wiki/2009_L'Aquila_earthquake

"The 2009 L'Aquila earthquake was an earthquake of 6.3 moment magnitude that occurred in the central Italian region of Abruzzo..."

Bene bene... qua non ci sono dubbi, la magnitudo misurata è 6.3 proprio quella di tipo "Momento", la stessa riportata dalla CNN appena dopo il terremoto:

http://www.youtube.com/watch?v=QnhL54cEaPE&feature=PlayList&p=E12D6072D33987AC&index=2

Che importanza può avere quello che viene detto da Wikipedia?
Certmente non meno di quella che possono avere i vari TG farlocco di Rai e Mediaset, o in maniera più rapida e compatta, RaiSet.